#sessualità femminile
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gregor-samsung · 1 year ago
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" La donna non ha contrapposto alle costruzioni dell'uomo se non la sua dimensione esistenziale: non ha avuto condottieri, pensatori, scienziati, ma ha avuto energia, pensiero, coraggio, dedizione, attenzione, senso, follia. La traccia di tutto ciò è sparita perché non era destinata a restare, ma la nostra forza è nel non avere nessuna mitizzazione dei fatti: agire non è una specializzazione di casta, ma lo diventa mediante il potere a cui l’agire viene indirizzato. L’umanità maschile si è impadronita di questo meccanismo la cui giustificazione è stata la cultura. Smentire la cultura significa smentire la valutazione dei fatti in base al potere.
La maternità è il momento in cui, ripercorrendo le tappe iniziali della vita in simbiosi emotiva col figlio, la donna si disaccultura. Essa vede il mondo come un prodotto estraneo alle esigenze primarie dell'esistenza che lei rivive. La maternità è il suo “viaggio”. La coscienza della donna si volge spontaneamente all'indietro, alle origini della vita e si interroga. Il pensiero maschile ha ratificato il meccanismo che fa apparire necessari la guerra, il condottiero, l’eroismo, la sfida tra le generazioni. L’inconscio maschile è un ricettacolo di sangue e di paura. Poiché riconosciamo che il mondo è percorso da questi fantasmi di morte e vediamo nella pietà un ruolo imposto alla donna, abbandoniamo l’uomo perché tocchi il fondo della sua solitudine. "
Carla Lonzi, Sputiamo su Hegel.
(Libro elettronico; 1ª edizione: casa editrice "Rivolta Femminile", 1970)
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scogito · 3 months ago
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In un post in cui si parlava di ipergamia un uomo mi ha detto: "spero che non ti lamenterai delle corna che fanno gli uomini perché anche quello è biologico come ipergamia".
In realtà il mio discorso era una specifica sul fatto che l'ipergamia maschile e femminile ha scopi diversi, così per salvarsi in calcio d'angolo ha tirato fuori Il gene egoista di Dawkins, ribadendo che si tratta di sopravvivenza della specie e nient'altro.
Voglio condividere un concetto che purtroppo sfugge soprattutto quando si parla di relazioni uomo-donna.
È vero che i geni sono "egoisti", ovvero sono collegati esclusivamente alla prosecuzione della specie, ma l'ipergamia maschile è volta alla procreazione, mentre quella femminile allo sviluppo e al miglioramento.
Per capirsi e scusa se sono prosaica, ma si tratta di riassumere: gli uomini scelgono partner di accoppiamento, cioè sono spinti a generare vita a prescindere dal tipo di virtù, si potrebbe dire che hanno il gene della quantità; le donne sono portate a scegliere il miglior partner per crescere la prole (in senso lato la società), cioè selezionano quello che garantisce le migliori possibilità per farla progredire.
L'ipergamia femminile opera per ridurre l'inefficienza e l'inefficacia della specie e per accrescere il miglior potenziale.
Quando dico che senza le donne saremmo ancora nelle caverne, la maggioranza si incazza anziché capire, quando dico che le donne hanno nelle mani le sorti della società tanti vedono solo un fattore di supremazia e continuano a non capire.
Tuttavia è il femminile che spinge a compiere passi evolutivi, lo fa attraverso la ricerca del "migliore", ed è è predisposto per questo. Ciò comporta che il maschile si attivi per migliorare a sua volta il proprio status, in modo da migliorare esso stesso, la qualità dell'ambiente e anche per "essere scelto".
Sto descrivendo concetti evolutivi e non moralistici. La morale come forse ho già indicato è solo l'ennesimo costrutto artificiale.
Sul piano evolutivo la riproduzione ha un solo fine, uomo e donna sono mezzi e hanno programmazioni differenti. Quando si parla di biologia è inutile uscire col discorso di corna e con rinfacci da quattro soldi, la natura non è emotiva e se ne fotte dei legami affettivi, questo dovrebbe essere chiaro. L'evoluzione umana è tuttavia contenitore di molto altro, non aggiungo a questo post, ma come specie "spazzatura" il punto è comprendere che la selezione (sia biologica sia superiore), è volta alla creazione di un Essere umano degno di questo ruolo.
Tutto questo sarebbe di facile comprensione se si vivesse in etica e non in morale, e se la differenza tra generi non fosse diventata uno schiaramento.
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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DIALOGO DI UNA PROSTITUTA CON UN SUO CLIENTE di Dacia Maraini, per la regia di Guglielmo Ferro a teatro una superlativa SIMONA CAVALLARI
Manila si vende consapevolmente perché ha un figlio, perché ha bisogno di soldi, ma sa quello che fa e rivendica la libertà della sua scelta.
Manila si vende consapevolmente perché ha un figlio, perché ha bisogno di soldi, ma sa quello che fa e rivendica la libertà della sua scelta. La Patagonia Pictures è lieta di annunciare DIALOGO DI UNA PROSTITUTA CON UN SUO CLIENTE di Dacia Maraini. Per la regia di Guglielmo Ferro, una superlativa Simona Cavallari porterà in scena lo spettacolo. Insieme sul palco con il talentuoso Federico…
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salute-green · 11 months ago
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smokingago · 23 days ago
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La sessualità femminile spiegata agli uomini:
"Poche donne hanno pensato all’importanza di spiegare la sessualità femminile agli uomini, o hanno osato farlo.
La gran parte di esse, ancora oggi, non contempla neanche l’idea. Né si rende conto di tale necessità, né, spesso, è nemmeno consapevole della complessità della sessualità che si incarna e della sua sofisticatezza, e della sua sofferenza.
Molte donne non hanno nemmeno imparato ad ascoltarsi, non lo ritengono importante. Prevaricano sul proprio corpo, cercano di zittirlo, pensano di potersi lasciar fare o di poterlo dirigere con la mente – quasi sempre a vantaggio del compagno o per non doversi spiegare.
D’altronde, è molto difficile spiegare un corpo che segue cicli e maree e lune e trasformazioni e cambi di vento che sono anche all’ordine dell’ora. Ma è lì che risiede la verità. Non potremo nasconderla per sempre.
Non è il cuore della donna che decide se e quando desidera fare l’amore con un uomo. È il suo corpo.
Non è la mente della donna che decide se e quando desidera fare l’amore con un uomo. È il suo corpo.
Ogni volta che una coppia si accinge a fare l’amore, la donna si connette (o dovrebbe connettersi) al proprio corpo, e solo da lì può comunicare al suo compagno il tipo di reattività, di sensibilità, di accoglienza o di respingimento.
Tale tipo di sentire non è in suo potere, non del cuore, non della mente: è sempre il corpo a decidere e il corpo non si spiega a parole.
Ma decide lui.
Il corpo vive a braccetto con l’inconscio, con la luna, con gli elementi esterni, con gli alimenti che ingeriamo (sia fisici che emotivi), con il sole, con le parole dette e non dette, con il tempo atmosferico e con i silenzi.
Il corpo di una donna è un ricettacolo di antenne ultrasensibili, molto sviluppate e super sofisticate.
È importante che le donne imparino a spiegare al proprio uomo, senza giudicare, cosa il corpo sta comunicando in quel momento.
È importante che gli uomini imparino ad accettare che le variabili che muovono queste antenne finissime sono molteplici e cambiano sempre.
E’ fondamentale che gli uomini imparino a smettere di sentirsene responsabili, di sentirsi impotenti, di sentirsi insufficienti, di sentirsi incapaci.
È fondamentale la traduzione femminile.
È fondamentale che uomo e donna sospendano il giudizio ed entrino nell’accoglienza, un’accoglienza ammirata.
È fondamentale che uomo e donna riconoscano la sacra sensibilità di ogni corpo femminile e si assoggettino con umiltà e rispetto ai suoi segnali.
È fondamentale dismettere la forzatura, la finzione, la negazione, la fuga, il non riconoscimento, la prevaricazione di sé, la paura del rifiuto.
È fondamentale che l’uomo e la donna collaborino nella scoperta della vastità degli strumenti che incarniamo.
Amore vero a voi!"
Sonia Serravalli
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susieporta · 11 days ago
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Sesso lento e la cura della vagina
Non serve uno stupro perché una vagina sia traumatizzata. Quando trattata in modo brutale e violento, anche se all'interno di una relazione stabile e apparentemente sana, i tessuti della vagina, estremamente sensibili possono perdere la loro altissima sensibilità.
In Occidente uomini e donne imparano l'arte di fare l'amore con la pornografia, industria che lavora con l'intenzione di attirare più un pubblico maschile dalla tenera età, stimolando l'abuso dell'integrità e del corpo femminile. In questo tipo di produzione, non sono rare le volte in cui l'uomo "consuma" e abusare del corpo della donna come un animale, colpisce con forza e brutalità, umiliandola e diminuendo il suo valore.
Questo tipo di messaggio viene poi replicato dall'uomo nelle sue relazioni intime.
Ignorante della vera arte di fare l'amore, la maggior parte degli uomini occidentali non conosce la fisionomia femminile e l'altissima sensibilità della vagina, ad aggiungere il fatto che molte donne si sottopongono questo tipo di comportamento, da molte variabili costituite da un sistema mondo patriarcale.
In questo modo la donna soffre di una graduale riduzione delle sue qualità ricettive.
In Occidente l'uomo penetra la donna molto prima che la sua temperatura sessuale sia abbastanza alta da invitarlo ad entrare.
In secondo luogo, dopo l'ingresso dell'uomo, si produce una serie di attrizioni del pene contro le delicate e morbide pareti vaginali che causano un altro effetto negativo:
La vagina cessa di essere un canale altamente sensibile e ricettivo, per essere un canale indurito e "corazzato".
In terzo luogo, i movimenti meccanici del bacino, proprio del sesso convenzionale contribuiscono ulteriormente ad aumentare la crescente insensibilità dell'interno della vagina.
Il sesso lento è la cura della vagina.
Un esempio concreto della connessione tra il seno e la vagina-utero, è il fatto che l'aspirazione del neonato attiva l'espulsione della placenta e che le mamme quando allattano, generano ossitocina che agisce a livello del collo dell'utero.
Quindi è sufficiente una buona stimolazione del seno per raggiungere l'orgasmo?
Ci sono molte donne che non hanno bisogno di questo passo per raggiungere il culmine, ma per la maggior parte questo è un passo prezioso, che se fosse rispettato e ben guidato forse non ci sarebbero tante donne, frigide o con difficoltà a raggiungere l'orgasmo.
Quando ben stimolati, il seno promuovono un tipo di energia che inonda e accende la vagina.
In una relazione eterosessuale, la vagina, come polo passivo, deve essere completamente pronta a ricevere il massimo impatto dell'energia maschile.
E ' importante riconciliare la natura ricettiva della sessualità femminile.
Nella Sacra sessualità, la donna riceve nel suo corpo l'energia maschile ed è per questo che si dice che è il polo ricettivo: il suo movimento non è avanti e fuori, come nel caso dell'energia maschile, ma dentro e Alzati.
Quando la vagina della donna vibra come risposta magnetica alle carezze del suo seno, diventa ricettiva e attiva in sé l'energia sessuale, creativa e piacevole
Questo è il momento in cui la donna capisce di essere pronta per il coito.
E ' un evento energetico completamente spontaneo: un "Sì" assoluto alla penetrazione che parte dalle profondità. Allora si può aprire l'ingresso dell'energia dinamica del pene creando un circuito elettromagnetico vivo.
La vagina si scioglie intorno al pene e beve l'energia che gli irradia.
La donna, come forza ricettiva femminile, possiede la capacità di trascinare l'energia maschile attraverso la sua vagina, portandola al cuore e portandola ad una frequenza più alta.
Il sesso è un atto sublime di comunicazione sottile e potente e come in ogni dinamica di comunicazione, il ricevitore deve essere disposto e aperto per ricevere ciò che l'emittente ha da esprimere.
Se l'emittente e il ricevitore sono ben sintonizzati, allora la comunicazione scorre, allo stesso modo anche l'energia sessuale scorre attraverso questa dinamica di ricettività e apertura l'uno all'altro. In caso contrario, per quanto l'emittente voglia dare la sua energia / informazione, il ricevitore non può assorbire o integrarla.
... amore, ascolta, lentezza, silenzio, interiorizzazione, presenza...
Queste sono le chiavi per risvegliare il potere sessuale femminile nel coito.
Un potere che deve essere riscaldato a fuoco morbido e quando arriva alla bollizione ha un'energia tale che può portare la donna in stati alterati di coscienza inimmaginati in grado di far sciogliere il più grande iceberg. E anche placare o guarire, alcune ferite emotive sessuali.
La via della guarigione è nelle nostre mani...
Il primo passo dovrebbe essere quello di guardare la nostra sessualità con voglia di perfezionarla, solo così avremo la possibilità di cambiare la nostra energia alchemica e questo avrà una conseguenza immediata in tutta la nostra vita.
La Regione genitale dell'uomo e della donna deve essere sfruttata meglio, hanno diversi punti di energia assomigliando ai punti di agopuntura che possono essere attivati.
Ci sono migliaia di punti, non un unico e irraggiungibile punto g creato per tenerci ancora più disconnessi dalla nostra vera sessualità. Questa attivazione ha pochissimo a che fare con la penetrazione genitale che siamo abituati in occidente.
Il Movimento intenso avanti e indietro è carico di un'energia maschile di forza e violenza rappresentata dal patriarcato. Bisogna curare la vagina con l'energia contraria a quella del patriarcato, esplorando nuovi punti di eccitazione.
Quando uno guarda negli occhi dell'altro, c'è uno scambio di nastri di DNA, che si leggono nell'iris dell'occhio. Questa è la connessione del cuore agli occhi dell'anima. È possibile lavorare con i chakra l'uno dell'altro, mettendo la mano sul chakra del cuore del partner e mantenendo il proprio cuore aperto.
Mentre si stimolano con gli occhi, usano i chakra e attivano i punti di acupressione nella zona genitale, questi luoghi diventano vivi. In modo lento e ritmado senza troppo sforzo, i genitali si fermano, e promuovono una reazione chimica che ci porta ad un orgasmo, che si muove fuori, per tutti i vari corpi che possediamo. Questo ci permette di salire la scala alla conoscenza e raggiungere la propria divinità del sesso che non ha a che fare con le nostre prestazioni.
Il corpo sarà in grado di ricordare e sostenere questa frequenza naturalmente. La vecchia energia della violenza associata al sesso a cui siamo stati abituati sarà sostituita dall'integrità, collaborazione e rispetto. Questo processo di guarigione diventa possibile con l'equilibrio dell'energia femminile in entrambi i sessi.
Gli uomini controlleranno di aver bisogno di attirare quelli che li integrano in questi cambiamenti. Le donne quando accettano se stessa e il proprio corpo, hanno creato uno schema per sé del tipo di uomo per cui saranno disponibili.
Lei attirerà questo tipo di uomo, perché lui sarà disposto ad imparare e a cambiare con lei. Più le donne sono stabilizzate nel loro amore per i propri corpi e nella loro voglia di sapere cosa desiderano e quali sono le proprie intenzioni, più facile sarà per gli uomini.
Molte donne, per molti anni, hanno tenuto le bocche chiuse e erano felici semplicemente di avere un partner. Non creavano uno schema per gli uomini di raggiungere. Con l'attivazione dell'energia della dea e la comprensione della forma femminile completa, come è stata progettata per essere, si creerà un nuovo modello.
Le donne hanno bisogno di imparare a parlare dei loro sentimenti e desideri, affinché questo nuovo modello di esperienza sia creato. Allora sarà più facile per gli uomini aprire i propri centri di sentimento, sperimentare le proprie emozioni, portare l'energia sessuale attraverso i chakra e comodamente sperimentare un'intimità più grande di quanto mai immaginato fosse possibile.
Queste cose richiedono tempo. Le donne sono state portate a non parlare per tanto tempo, così come gli uomini a non sentire, che tali cambiamenti non si verificheranno dalla notte al giorno.
È attraverso l'esperienza orgasmica che mandiamo energie di guarigione e ringiovanimento al corpo e quell'energia deve essere onorata.
Questo scritto è stato adattato da un testo di Ollin Mazzatzin Emekauko da Rute Gioia. Grazie Rute.
Dalla bacheca di Sara Greco 🙏 grazie
L’Almanacco della strega 🧙🏻‍♀️
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Toccata e Fuga
La “repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento”, da considerarsi “quasi uno sfioramento” non consente di “configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”. Con il solito bolso uso aulico della lingua (che è per il potere il rifugio alla propria stupidità) un bidello è stato assolto dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma, secondo cui il palpeggiamento compiuto da quest'ultimo ad una studentessa nell’aprile del 2022 “non costituisce reato” dato che, per il tribunale, il palpeggiamento, è durato “tra i 5 e i 10 secondi”. Mi ha molto colpito questa sentenza, perchè quantifica la quantità necessaria di un’azione per essere considerata una molestia: come per esempio una suite d’albergo deve avere almeno due stanze altrimenti non può definirsi tale, qui la durata in secondi del gesto non può chiamarsi molestia. 
L’altro giorno un post di @oceanblueeurope (che taggo con il suo permesso) si lamentava del come la libertà personale di mostrarsi su Tumblr, soprattutto rispetto al proprio corpo, sia vista spesso come un esplicito invito a chiunque per soddisfare una sua concupiscenza, per dirla come gli esimi giudici. La totalità di questi chiunque sono maschi, di età variabile. Non è la sola che come post fissato in alto sulla bacheca ha questa sorta di avvertimento: non scambiate quello che mi piace fare per il fatto che mi piaccia farlo con uno qualsiasi di voi.
Sembra un concetto limpidissimo e facilissimo da capire. Ma noto che è prontamente disatteso. Tra l’altro, se una delle ragazze se ne lamenta, con tutti i buoni possibili motivi del caso, passa per stronza, nel migliore dei casi.
C’è una sostanziale differenza tra il criticare un’idea e la persona che la trasmette. In un posto come Tumblr, il non accettare una azione che non si condivide è semplicissimo, basta non seguire più il blog da cui questa idea scaturisce. D’altronde, @oceanblueeurope non chiede a nessun altro né di emularla né di fare il contrario, ha tutta la possibilità, nel limite che lei o le regole di questo posto impongono, di poterlo fare. La sua libertà di fatto non va a collidere con nessuna delle libertà altrui. 
Una delle subdole convergenze che il Web ha portato nei nostri tempi è una malcelata sessuofobia di genere: pure qui abbiamo tutti molto discusso del fatto che un capezzolo nudo, femminile ovviamente, sia censurato, un’argomentazione farabutta, storicamente errata e infamante di altri no, per il principio della libertà di espressione. Che, per un’idea totalmente anglosassone (e francamente stupidissima), può passare per parole dette o scritte ma non per rappresentazioni visive. Per cui, un paio di tette è molto più “pericoloso” che una citazione del Mein Kampf. Questo non fa altro che fissare la visione della nudità come univoca della sessualità, legata cioè alla condivisione del proprio piacere, e non come qualsiasi altro motivo (liberazione da vincoli, piena espressione di sé, momento di auto considerazione, perfino vanità, non è questo in discussione in questo mio post), che se ci pensiamo bene, è la stessa idea insita nella pornografia industriale, dove basta un sorriso per finire nudi in qualsiasi momento. 
Ogni volta che succede un femminicidio, che ricordo è un omicidio perpetrato ad una donna in quanto donna (per cui un delitto tra mafiose ha valore in quanto delitto di mafia e non di genere) si dice che è una questione di educazione. In questi giorni dove un abuso sessuale è al centro della cronaca, nel caso specifico comprendente anche altre questioni niente male (il potere politico, la delazione di genere, il passaggio tra il caso specifico e abitudini di chi, presumibilmente, ha subito un’aggressione) si parla spesso di educare i figli maschi al rispetto delle femmine. È del tutto comprensibile e necessario. Ma prima di questo, sarebbe necessario imparare ad ascoltare, o leggere nel caso che ho citato, e capire cosa chiede un’altra persona, e avere la dignità di perdere un secondo per chiedersi se è meglio essere sinceri, essere limitati e non esagerare, essere pertinenti e chiari. 
In sintesi, impariamo a rispettare gli altri, a non sentirci chiamati da spirito divino a commentare cosa fanno e come e a non pensare di vivere in un film porno.
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tiaspettoaltrove · 1 year ago
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“Sei un pervertito come tutti gli altri”. No.
Bisogna chiarire alcune cose: in questo blog scrivo quello che voglio, quando voglio, come voglio, e per i motivi che voglio. Se voglio parlare del mio pene, lo faccio. Se voglio parlare della psiche femminile, lo faccio. Se voglio parlare della mia vena poetica, lo faccio. E così via. Questa mia libertà è sufficiente per associarmi a un pervertito? Lo trovo un ragionamento immaturo, se non addirittura infantile, puerile, fallace. Sono un pervertito? No, per i canoni odierni e per come viene immaginato e descritto un pervertito oggigiorno. Ho una spiccata fantasia, un erotismo innato che spesso mi accompagna, una passionalità intrinseca e introversa come il mio carattere. Pertanto da qualche parte, e nello specifico prevalentemente qui, in qualche modo viene fuori. L’utilizzo di certi vocaboli, di certe metafore/similitudini/allegorie, m’appassiona. Quindi, quando ne ho voglia, mi abbandono a questa pratica. Tutto ciò per dire che non ho bisogno di sotterfugi e mezzucci vari, per parlare del mio pene. Se la ruota gira, la lascio girare a prescindere. E con “ruota” non mi riferisco al mio pisello che fa l’elicottero. È un modo di dire. La libertà espressiva m’eccita mentalmente perché viviamo in una prigione dorata. Io parlo liberamente di tante cose, mica solo della mia sessualità. Siamo solo all’inizio, è un po’ presto per fare bilanci. Onestamente parlando, trovo molta (ma molta) più perversione in quasi tutti i prodotti di Hollywood (film e serie tv), piuttosto che nei miei testi. Comprendo che ognuno abbia un metro di giudizio diverso, ma stride che mi vengano dirette accuse palesemente prive di fondamento. Vuoi che scenda nei dettagli della mia vita privata? Be’, una cosa che non puoi sapere è che sono sessualmente vergine. Una scelta fatta anni addietro e a cui ho sempre mantenuto fede, per il semplice fatto che non ho trovato la ragazza che mi convincesse che il suo corpo valesse più della mia purezza. O meglio: che il nostro amore valesse più di quello per il mio tempio immacolato. Sarò molto esplicito: non me ne faccio nulla di una ragazza che apre le gambe pronta ad accogliermi, se poi non ci vado d’accordo. Se poi non è la persona che vorrei che fosse. Se poi non corrisponde ai miei desideri e alle mie richieste. Preferisco, piuttosto, eclissarmi. Tutelarmi, preservarmi, proteggermi. La vita non è il sesso, ragazze. E so che molte di voi non lo capiscono, ma il sesso molto spesso altro non è se non il mezzo più veloce per dimenticare. Per arrivare al culmine del piacere fisico senza fatica. Per sbrigarsi a godere. Tumblr è principalmente questo proprio per tali motivi. E io ne approfitto, ne cavalco certamente l’onda. Ma a modo mio, sempre, e mettendo i puntini sulle i. Perché si ritiene necessario. Perché è ovvio che amo le ragazze giovani (che belle), ma se m’imbatto in una quarantenne con un cervello sopraffino, mi dimentico di tutto il resto. Sono umano, ma la perversione in senso stretto la lascio agli altri. Io sogno, fantastico.
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davidewblog · 8 months ago
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I miei genitori hanno una particolarità, sono incredibilmente retrogradi, e questo spiega perché la mia vita da studente in affitto con delle coinquiline sia stato come nascere ad una vita nuova.
Quando dico "retrogradi", lo dico con un filo di affetto per loro, perché so che non è una colpa, anche se questo ha pesato tantissimo sulla mia crescita. Lo dico con affetto anche perché solo ora vedo che il modo molto chiuso in cui mi hanno educato mi fa vivere con ancora più emozione tutte le cose che vivo ora che abito con le mie coinquiline.
Potrei dire che i miei sono "conservatori", ma no, perchè è una parola troppo politica, e loro non sono "di destra". Diciamo che sono religiosissimi, iper-osservanti e che hanno una chiusura mentale che non so neanche io da dove derivi, la vedo quasi come una loro paura di confrontarsi con un mondo che cambia, ma è più facile dire che non so perché loro siano così.
Verso di me sono sempre stati iper-protettivi, ma in modo quasi esagerato. Io sono figlio unico, e mentre crescevo ed ero adolescente, praticamente mi nascondevano una parte importante del mondo, mi insegnavano a scandalizzarmi alla prima parolaccia che sentivo e, non occorre dirlo, tutto ciò che è sessualità era un tabù che neanche ci si avvicinava lontanamente ad affrontare.
In questo (mi dispiace davvero per loro doverlo dire) hanno fallito. Mi hanno creato solo dei danni per i primi vent'anni di vita, ma soprattutto durante gli anni delle scuole superiori, durante i quali, fortissimamente condizionato dall'educazione rigida dei miei genitori, avevo difficoltà a socializzare con i miei compagni di classe, molto più liberi di me, e faticavo anche solo a parlare con le mie compagne di classe. Le ragazze mi piacevano, perché avevo ovviamente tutti i miei ormoni a posto e sperimentavo di essere eterosessuale, anche solo nei desideri, ma ero bloccato come un treno fermo con un masso enorme davanti alle rotaie, e questo masso erano i condizionamenti dei miei genitori.
Andare a vivere da studente fuori sede con tre ragazze (libere e carine) è stato "togliere quel masso", all'improvviso, con un effetto dirompente.
Potrebbe sembrare strano il fatto che i miei abbiano avuto loro l'iniziativa di mandarmi in affitto in appartamento, ma non è così. Loro lo hanno fatto comunque pensando che ciò rientrasse nella loro logica "iper-protettiva": mi hanno mandato in un appartamento per evitarmi di viaggiare tutti i giorni e farmi star bene proprio fisicamente, perché attribuivano alla stanchezza il mio insuccesso nella precedente facoltà. E poi lo hanno fatto perché loro erano (e sono tutt'ora) davvero convinti che io sia una sorta di santo che vive in modo stoico la loro morale, indifferente (secondo loro) a qualunque attrazione da parte del mondo femminile. Da questo punto di vista c'è una certa differenza fra come loro immaginano la vita nell'appartamento, e come io la vivo veramente. Loro neanche immaginano quanto ora io abbia iniziato una vita nuova, che non è nulla di speciale secondo come la si vede, è la vita di uno studente che condivide la propria vita con delle studentesse, ma che per me è stato l'aprirsi di un universo fatto di libertà e di abbandono di sensi di colpa inutili.
Poi, a distanza, il rapporto con i miei rimane buono, ci sentiamo al telefono e ogni tre-quattro settimane torno da loro un weekend, e mi fa piacere. Ma di più non riuscirei a vederli.
E non ho ancora trovato un modo per dire loro che ho smesso di andare a messa ogni domenica, senza rischiare di farli svenire.
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intuizioni · 1 year ago
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post lungo!!!!
eccomi finalmente per sfogarmi sui probelmi di questa serie. in realtà uno in particolare, perché vedo che si presenta non solo in un professore o nelle serie italiane, ma spesso e volentieri anche nei media stranieri.
in questa serie, la storia di ogni singolo personaggio femminile ha a che fare con un uomo. le donne vengono sempre associate alle decisioni e ai comportamenti degli uomini nelle loro vite, non sono mai autonome. inoltre, come abbiamo potuto vedere con certi personaggi in particolare (luna e la professoressa di matematica), sono sempre in cerca di attenzione maschile.
luna: personaggio emblematico di questa stagione per quanto riguarda questo tema, fin dalla prima stagione è in cerca di attenzione maschile per sentirsi adeguata. inizialmente il suo personaggio girava attorno alla sua cotta per matteo, poi al fatto di non essere mai stata fidanzata e, infine, alla sua prima relazione con un ragazzo (di cui parlava alle sue amiche mentendo perché apparantemente non pari al classico uomo macho alpha belloccio e non grasso); adesso, invece, disperatamente alla caccia di attenzioni, ha cambiato la propria personalità e si è spogliata di fronte ad un uomo sconosciuto, che si è poi rivelato una persona disgustosa pronta a violentarla insieme ai suoi amici, che non sono stati nemmeno denunciati.
laura: nella prima stagione era semplicemente la fidanzata di simone, che subito si è trasformata nella sua ex che non faceva altro che piangere per lui. a fine stagione è diventata l'interesse amoroso di pin e adesso quello di matteo. ovviamente non ci dimentichiamo di quello che è successo con ernesto. questa è la profondità del personaggio di laura. il nulla.
monica: la sua (tragica) storia? sempre legata ad un uomo, che l'ha svergognata di fronte ai suoi compagni di classe con la tecnica del revenge porn. anche lui non denunciato o punito in alcun modo ovviamente. monica è stata poi anche l'interesse amoroso di giulio e aureliano. pure lei quindi non era indipendente da una figura maschile.
chicca: prima fidanzata, poi ex, poi di nuovo mezza fidanzata e infine ex definitiva di manuel. ha avuto anche una mezza storia con matteo, ma è finita subito. certo, la storia di chicca ha mostrato anche i suoi problemi con la madre e la sua passione per l'arte, ma decisamente questi due elementi hanno avuto un'importanza molto minore rispetto ai primi nella serie.
professoressa di matematica: ne vogliamo parlare? lei è un personaggio che ci fa tornare indietro di 50 anni. è dipinta come la tipica insegnate piacente e sensuale, che si veste scollata e che ama mostrarsi. il suo ruolo nella serie? essere l'ennesima donna con cui dante balestra sfoga le sue pulsioni sessuali. ovviamente ha anche tradito il suo quasi marito e ha deciso di non sposarlo più per timore di avere tendenze da "troia" che non le permetterebbero di essergli fedele (l'ha detto lei eh, ovviamente non con queste parole). in sé, non c'è nulla di male a vestirsi in un certo modo, a vivere la propria sessualità e a decidere di non sposarsi più, ma la maniera in cui tutto ciò è stato scritto e comunicato intende affermare tutt'altro.
cecilia: madre neodivorziata di aureliano e direttrice del museo, è solo l'ennesimo oggetto di divertimento per dante.
anita: essendo uno dei personaggi principali della serie e la madre di manuel, chiaramente la sua storia non gira completamente attorno a degli uomini, ma quasi, sopratutto in questa stagione. nella prima, anita era una traduttrice sempre in cerca di un lavoro poiché aveva problemi economici; il suo personaggio era principalmente questo. poi si imbatte in ettore, che le offre di lavorare nel suo locale sperando in una nuova relazione con lei. e, infine, anche anita cade nelle grinfie di dante, pur se in maniera diversa rispetto alle altre donne. adesso il suo personaggio gira intorno ai problemi che ha con tre uomini diversi: dante, nicola e suo figlio manuel.
nina: anche lei rientra tra quei personaggi femminili più approfonditi grazie alla sua backstory con sua figlia lilli. ma sappiamo tutti che questa sottotrama non sarebbe mai esistita se lo scopo dell'aggiunta di questo personaggio nella serie non fosse stato quello di essere il nuovo interesse amoroso di manuel lmao
viola: anche lei è un personaggio che ha una storia vera, quella della sua disabilità, ma, insieme a nicola, è stata aggiunta alla serie solo per il character development di manuel. e anche lei è l'interesse amoroso di un uomo, rayan.
alice, l'architetta: personaggio incommentabile e disgustoso; una trentenne che ha una breve storia con un ragazzino che va ancora al liceo, manuel.
virginia: su di lei non c'è molto da dire, perché svolge semplicemente il ruolo minore di nonna di simone e madre di dante, che sarebbe stato uguale se fosse stata un uomo (nonno e padre). tranne per il fatto che le hanno dovuto trovare per forza una specie di compagno, qualcuno che le fa la corte, il professor lombardi.
preside: anche lei è un personaggio che svolge un ruolo minore, il quale sarebbe stato interpretato da un uomo alla stessa maniera. peccato che è chiaro che tra lei e dante ci sia stato qualcosa ai tempi dell'università per il rapporto che hanno (è una donna, per forza deve avere una qualche connessione con dante balestra)
floriana: beh che dire, il suo personaggio si esaurisce ad essere la madre di simone e l'ex di dante. solo che ora non è più soltanto una ex lol
dottoressa: non l'avrei inserita in questa lista se non fosse stata rivelata una sua vecchia relazione con dante. ennesima vittima lol
poi se vogliamo aggiungere altro, in questa serie le conversazioni tra amiche (luna, laura, chicca e monica) riguardano sempre relazioni e uomini. queste ragazze sembrano non avere passioni o interessi comuni di cui parlare. nei personaggi maschili, invece, le relazioni sentimentali hanno quasi sempre un'importanza minore. dante prima di tutto è un professore di filosofia con vari problemi, alcuni dei quali riguardano donne, nicola è un padre che recentemente ha scoperto di avere un altro figlio, manuel ha sempre relazioni ma ha anche sempre altro di più importante a cui pensare, mimmo lo stesso (a differenza di nina, lui era anche nella prima stagione ed è stato subito presentato non come un interesse amoroso, ma come un detenuto con vari problemi che viene aiutato da dante), ecc ecc. e simone? in questa seconda stagione il suo unico tratto della personalità è essere gay e pagarne le conseguenze. anche nella prima stagione era così, ma lì il suo personaggio era stato approfondito tanto sotto diversi punti di vista. adesso invece lo hanno appiattito completamente.
e niente raga 👍 ci vediamo stasera lol
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fashionbooksmilano · 11 months ago
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Rara Avis
Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane
a cura di Sofia Gnoli 
testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach
Marsilio Arte, Venezia 2024, 129 pagine, 17x24cm, ISBN 9791254632086
euro 24,00
email if you want to buy [email protected]
Di magia e metamorfosi parlano gli abiti e gli accessori protagonisti della mostra Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane, dedicata all’arcana corrispondenza che lega la moda al mondo ornitologico. In occasione dell’esposizione visitabile dal 24 aprile al 21 luglio 2024 alle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, Marsilio Arte pubblica il catalogo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane a cura di Sofia Gnoli, studiosa di moda e curatrice della mostra. Grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach, il volume accompagna il lettore alla scoperta di una vera e propria ornitologia della couture, in un creativo e fantasioso dialogo tra mondo umano e mondo animale.
Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. Pappagalli, aquile, struzzi e pavoni hanno periodicamente incantato cavalieri e regine, principesse e muse del gusto. Attraverso le stupefacenti creazioni di celebri e innovativi designer, da Dior a Gucci, da Jean-Paul Gaultier a Thierry Mugler, da Chanel a Schiaparelli, come una contemporanea Wunderkammer Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane racconta un percorso suggestivo che si snoda tra abiti-uccello visionari ed eccentrici e accessori piumati.
Apre il volume il contributo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane della curatrice Gnoli, in cui un excursus storico sul rapporto tra moda e mondo ornitologico fa da spunto per un approfondito racconto della mostra e del percorso espositivo. La storica dell’arte Natsumi Nonaka in Le Uccelliere Farnesiane sul Palatino a Roma analizza questi due padiglioni gemelli che sorgono sul colle romano, ripercorrendone la storia e gli utilizzi. Livree da sogno. L’abito come luogo di metamorfosi è il saggio del filosofo Emanuele Coccia, una riflessione storico-antropologica sul rapporto tra moda, metamorfosi e mondo ornitologico. Karen Van Godtsenhoven firma Donne alate, moda e femminismo, testo in cui l’autrice indaga sull’immagine metaforica della donna-uccello come riflesso del fluttuante status del femminile nella società per le sue associazioni con purezza, sessualità, vizio, fragilità, morte, rinascita e immortalità. Segue il contributo Leggera come una piuma: la moda tra desiderio e disgusto dello studioso Peter McNeil, in cui viene affrontata la funzione sociale e culturale delle piume nel promuovere idee sull’abbigliamento e sul corpo umano. Volare alto. Verso un’industria più etica e responsabile è il testo di Simona Segre-Reinach che descrive la il progresso e le conquiste raggiunte nel campo della protezione degli animali impiegati nella moda, dagli uccelli a quelli da pelliccia. Completa il catalogo l’elenco delle opere in mostra.
10/05/24
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cuoredicemento · 2 months ago
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in verità, se proprio devo essere onesta, ho sempre rifiutato le etichette da quando era appena un adolescente.
etichette come “bisessuale” “etero” “nerd” “popolare” “palestrato” etc, mi hanno sempre infastidita andando ad urtare il mio sistema nervoso.
anche nelle relazioni mi son sempre sentita stretta e, soprattutto, mi sentivo sotto pressione dal dover per forza definire se stavamo insieme o no.
ho avuto il primo fidanzato a 13 anni, tenuto tra svariati tira e molla fino ai 18. quando ci lasciammo la prima volta ci rimasi malissimo perché aveva distrutto la concezione che io fossi “speciale” per lui. perché mi aveva lasciata per un altra ragazzina che, sempre per onestà, era anche più carina di me e io semplicemente non potevo accettarlo.
non potevo accettarlo perché doveva essere LUI il mio UNICO Amore in questa vita, e quindi per forza anche io dovevo essere l’UNICA ai suoi occhi.
questo è il concetto alla base della monogamia, a cui siamo esposti sin da piccoli: puoi avere solo una persona che sarà tua per tutta la vita, e tu dovrai essere suo per tutta la vita. non potrai provare sentimento e attrazione per nessun altro se non per quella persona.
più tardi, negli anni, sono stata io a tradire.
c’era questo ragazzo che si, mi interessava, ma nel mezzo della nostra frequentazione io ero andata a letto con il mio ex. glielo dissi subito, ammettendo che l’avevo fatto perché provavo qualcosa per il mio ex ma questo non significava che nemmeno lui mi piacesse.
ovviamente la prese male. malissimo. mi insultò e pensai pure che avesse ragione perché io avevo tradito.
successe di nuovo qualche mese dopo, con un altro ragazzo. ormai ero tornata con il mio ex, glielo dissi e la prese malissimo. mi insultò anche lui. non ci sentimmo mai più.
la stessa situazione mi capitò nell’essenza della bisessualità: stavo con questa ragazza, bellina, bionda, minuta, molto femminile, era il mio tipo letteralmente; ma avevo conosciuto anche questo ragazzo, gentile, educato, poco più alto di me, divertente, e mi piaceva. lo dissi a lei e mi rispose di scegliere. scelsi lui e misi pure in dubbio la mia sessualità per questo.
ho sempre rincorso la relazione “monogama” ma solo di recente sto rivalutando tutte le mie esperienze vissute cercando di riscoprire una versione di me.
perché forse l’essere l’esclusiva di qualcuno è un concetto che a me sta stretto.
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thedarkat · 6 months ago
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Ideal Life, 1950, Leonor Fini (Buenos Aires 1907 - Paris 1996)
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La vida ideal, 1950 Leonor Fini (Buenos Aires 1907 - Paris 1996)
(English / Español)
Talented, glamorous and ambitious, Leonor Fini was one of the most influential female artists of the 1930s. From her opulent, bohemian childhood in Italy to her debut in a group exhibition at the age of seventeen and her rise in the international art world, Fini was legendary for both her vivacious personality and her ethereal subjects. Fini’s figures—sphinxes, felines, nymphs, priestesses, nudes— are bold proclamations of female sexuality that convey a powerful feminine subconscious. Also renowned for her theatrical set-design, costumes and posters, the artist developed close relationships with other avant-garde Surrealists including Andre Breton, Salvador Dali, Man Ray, and Max Ernst, who became her lover.
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Talentuosa, affascinante e ambiziosa, Leonor Fini è stata una delle artiste più influenti degli anni Trenta. Dall'infanzia opulenta e bohémien in Italia al debutto in una mostra collettiva all'età di diciassette anni, fino all'ascesa nel mondo dell'arte internazionale, Fini è stata leggendaria sia per la sua personalità vivace che per i suoi soggetti eterei. Le figure di Fini - sfingi, felini, ninfe, sacerdotesse, nudi - sono audaci proclamazioni della sessualità femminile che trasmettono un potente subconscio femminile. Rinomata anche per le sue scenografie teatrali, i costumi e i manifesti, l'artista sviluppò stretti rapporti con altri surrealisti d'avanguardia, tra cui Andre Breton, Salvador Dalì, Man Ray e Max Ernst, che divenne suo amante.
Source text: Widewalls
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shadyqueeneagle · 4 months ago
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Io mi occupo di Diritti in senso lato e di diritti delle donne e non di "disagio maschile": se un uomo risulta sgradevole a più donne può cambiare quella realtà modificando se stesso e non la società attorno (questo fa una persona matura!); non è un mio problema il "disagio maschile", quindi: il ritenere che il mondo femminile debba occuparsi di uomini che non riescono a trovare una compagna poiché non sanno (loro!) rapportarsi con gli altri in modo adeguato non mi commuove in alcun modo.
Nella Realtà, io ed altre donne ci rapportiamo in continuazione con casi di molestie e aiutiamo le donne in difficoltà: facciamo quello che Forze dell'Ordine, Stato e finti partiti di sinistra promettono, ma in realtà non realizzano perché non gliene frega assolutamente nulla; ridiamo loro un volto umano, le mettiamo al sicuro, le facciamo uscire dall'inferno in cui sono cadute. Pertanto, le recriminazioni infantili di maschi sui social che non sanno gestire la propria sessualità non mi toccano!
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scienza-magia · 11 months ago
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La caccia alle streghe
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Non c’è nessun dubbio che la caccia alle streghe fu una immane tragedia che causò la morte di un altissimo numero di donne a causa del fanatismo religioso di quel periodo storico. Nel 1484 Papa Innocenzo VIII attraverso la bolla Summis desiderantes conferì a due predicatori domenicani Sprenger e Kramer il compito di perseguitare e colpire le persone accusate di stregoneria. Iniziò così la caccia alle streghe. Secondo i due predicatori domenicani tedeschi autori del “Malleus Malleficarum” ovvero “Il martello delle streghe” la maledizione delle streghe consisteva oltre che nelle loro conoscenze del mondo invisibile e sovrannaturale nei rapporti sessuali che esse instauravano con il diavolo e con i demoni. In quel periodo storico esisteva la convinzione che le streghe fossero una minaccia per la collettività. La sessualità e le arti magiche delle quali le streghe erano considerate esperte conoscitrici erano per gli inquisitori gli elementi sovvertitori della società che determinarono. In questo articolo cercheremo di comprendere quali furono le cause che determinarono la crudele e folle caccia alle streghe. Prima di intraprendere tale compito ed elencare tali cause riteniamo opportuno precisare che la maggior parte delle donne mandate sul rogo come streghe erano innocenti. Del resto quando si scatenano le psicosi collettive la maggior parte delle persone che in tutte le società , la paura del diavolo ne fanno le spese sono assolutamente innocenti. Detto ciò elencheremo le cause della caccia alle streghe: la misoginia la paura delle streghe la paura del diavolo la ricerca di un capro espiatorio individuale collettivo i mutamenti del sistema giudiziario e il fanatismo religioso degli inquisitori. Cominceremo col prendere in considerazione la misoginia predominante nel periodo storico in cui avvenne la caccia alle streghe. Gli autori del Malleus Malleficarum mettono in evidenza che secondo l’Antico Testamento fu la prima donna Eva a causare la caduta nel peccato del genere umano. I due autori del Malleus mettono i mostra una misoginia senza limiti come dimostrano le parole da essi scritte in tale libro: “Se non ci fossero le malvagità delle donne anche senza parlare di stregoneria il mondo rimarrebbe spoglio di innumerevoli pericoli”. Ma Spengler e Kramer non erano gli unici a cadere nella misoginia in quel periodo storico, infatti dobbiamo mettere in evidenza che da parte dei teologi di quel periodo storico pensavano che la donna in quanto discendente di Eva era “Ianua peccatorum” ovvero porta di tutti i peccati. Il dio che emerge dalle pagine del Malleus è un dio intollerante fino all’inverosimile verso qualsiasi forma di deviazione dell’ordine vigente. Purtroppo dobbiamo dire che la quasi totalità dei teologi di quel periodo storico erano caratterizzati da un odio verso il mondo femminile elevato alla ennesima potenza. Tali teologi ed inquisitori esprimevano molto spesso giudizi molto negativi intorno alle donne per il semplice fatto che Eva aveva ceduto alle tentazioni del diavolo nel Paradiso Terrestre. Sempre nel Malleus Malleficarum troviamo altre parole molto offensive e misogine nei riguardi delle donne . ” Le donne già per il loro corpo sono preferite per la prostituzione diabolica.” Da quanto abbiamo detto finora appare evidente che il concetto di donna che era presente nella mente della maggior parte dei teologi e degli inquisitori era intriso di odio e di disprezzo nei riguardi delle donne considerate una facile preda delle tentazioni del diavolo. Certamente tale misoginia annebbiava la mente della maggior parte se non di quasi tutti gli inquisitori che non avevano di conseguenza l’obiettività per giudicare in maniera realistica le donne accusate di stregoneria. Un'altra causa importante della caccia alle streghe può senza dubbio esser la fortissima paura delle streghe che esisteva in quel periodo. Tale paura non riguardava solo i componenti delle classi sociali che detenevano i vari tipi di potere ma anche gli individui che facevano parte del popolo. D’altra parte la paura delle streghe è riscontrabile in tutte le società che credevano all’esistenza di tali donne. Per fare degli esempi concreti riteniamo opportuno citare la Mesopotamia, l’antica Grecia Roma e la Persia tutte società queste delle quali esisteva una grandissima paura nei riguardi delle streghe. Tale paura determinò anche la formulazione di leggi molto severe che colpivano le persone che praticavano la stregoneria a tale riguardo basti pensare al codice di Hammurabi che applicava la legge del taglione a quelli che usavano la magia per danneggiare terze persone. Anche nelle XII tavole base del diritto romano esisteva una legge che colpiva le persone che danneggiavano altri utilizzando mezzi magici. Un’altra causa molto importante della caccia alle streghe fu senza dubbio la grandissima paura che gli uomini di quel periodo storico avevano del diavolo e dei vari demoni che obbedivano ai suoi ordini. Gli uomini del medio evo e quelli dell’età moderna erano convinti che il diavolo potesse interferire continuamente e pesantemente nelle vicende degli esseri umani in vari modi. Ad esempio molto temute erano le possessioni demoniache anche perché anche la Bibbia nel Nuovo Testamento citava diversi casi di possessione demoniaca. A tale riguardo ricordiamo che sia Gesù che gli Apostoli dovettero liberare degli indemoniati più di una volta dovettero liberare dal potere del diavolo. Ma la paura nei riguardi dei demoni non si limitava alle possessioni dal momento che si pensava che il diavolo con la collaborazione delle streghe potesse causare ogni altro tipo di problemi agli esseri umani. Altra causa di grandissima importanza della caccia alle streghe fu la continua ed esasperante ricerca di un capro espiatorio per spiegare gli eventi catastrofici che molto spesso colpivano l’umanità nell’era medievale e in quella moderna. Sia che si trattasse di eventi catastrofici a livello collettivo sia a livello individuale. Dobbiamo dire che purtroppo molto spesso le streghe divennero il capro espiatorio di tutti gli eventi catastrofici che si verificavano in quel periodo storico sia a livello collettivo che a livello individuale. Se prendiamo in considerazione gli eventi disastrosi che colpirono la collettività attribuiti all’opera delle streghe non possiamo fare a meno di citare le carestie le epidemie di gravissime malattie le guerre e i terremoti. Invece per quel che riguarda gli eventi catastrofici che colpivano singole famiglie o singole persone attribuiti molto spesso ai poteri delle streghe non possiamo fare a meno di citare le gravi malattie le morti improvvise la morte del bestiame la distruzione di un raccolto per avverse condizioni atmosferiche e qualsiasi altro avvenimento negativo che colpisse i singoli individui o piccole comunità quali ad esempio le famiglie. Quando accadevano questi eventi l’odio popolare si riversava sulle persone considerate streghe che o venivano consegnate alle autorità per essere processate o venivano addirittura linciati da persone inferocite ed arrabbiate. Come sanno tutti i sociologi e gli psicologi sociali quando una persona o un gruppo sociale diventano i capri espiatori di qualcuno su tali capri espiatori su riversa una incredibile e violentissima aggressività distruttiva. Un'altra causa non trascurabile della caccia alle streghe fu il mutamento del sistema giuridico in quel periodo storico mutamento veramente tragico che portò alla legalizzazione dell’uso della tortura per ottenere una confessione di colpevolezza da parte delle persone considerate streghe nonché per estorcere i nomi degli ipotetici complici. Non riteniamo opportuno citare in questa sede tutte le torture che venivano utilizzate contro le streghe ma preferiamo limitarci a citarne due molto crudeli e spietate ovvero la sedia della strega l’ordalia. Per quel che riguarda la prima in Germania molti tribunali erano soliti usare la sedia della strega cioè una sedie di ferro resa incandescente sulla quale veniva fatta sedere l’imputata. Molto usata era anche la pratica dell’ordalia tortura che consisteva nell’immersione con i polsi e le caviglie legate in una fonte d’acqua della presunta strega. Se la donna fosse stata rifiutata dall’acqua ciò avrebbe confermato la sua colpevolezza se invece fosse affondata ciò avrebbe dimostrato invece la sua innocenza. Il problema era che il più delle volte le donne che erano sottoposte a tale tortura annegavano in maniera atroce. Queste torture e molte altre ancora erano usate esclusivamente per il reato di stregoneria poiché questo era considerato il più spregevole dei crimini . Prof Giovanni Pellegrino Read the full article
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canesenzafissadimora · 10 months ago
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Il nostro rapporto col sesso non è mai normale, naturale, già stabilito, definito una volta per tutte, ma appare sempre un po' obliquo, strambo, anormale, singolarmente storto. E non mi riferisco qui all’attuale dibattito politico e antropologico che tende ad emancipare i destini della sessualità dal vincolo imposto dal binarismo tradizionale maschile/femminile di matrice patriarcale verso nuove forme di sperimentazione della sessualità [...]. Mi riferisco piuttosto all’esperienza del desiderio sessuale in quanto tale e al fatto che questa esperienza implica sempre – negli omosessuali come negli eterosessuali, nelle lesbiche come nei cosiddetti transgender -, oltre all’estasi e alla gioia, all’eccitazione e all’erotismo, al piacere e al godimento, una quota irriducibile di turbamento e di inquietudine. Non nonostante sia una esperienza di gioia e di estasi ma proprio perché è un’esperienza di gioia e di estasi.
Massimo Recalcati - "Esiste il rapporto sessuale? Desiderio, amore e godimento"
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